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Simone Celli si dimette da segretario del Partito Socialista

28 nov 2014
Simone Celli si dimette da segretario del Partito SocialistaSimone Celli si dimette da segretario del Partito Socialista
Simone Celli si dimette da segretario del Partito Socialista - Ieri sera durante la riunione di direzione del Partito Socialista, Simone Celli ha consegnato la sua...
Ieri sera durante la riunione di direzione del Partito Socialista, Simone Celli ha consegnato la sua lettera di dimissioni dall'incarico di segretario. Celli parla di decisione difficile e ponderata, e assicura che la sua scelta non ha nulla a che fare con il video dove si parla di voto di scambio. L'ex segretario socialista si dice infatti certo di non aver violato in alcun modo la legge.
Le dimissioni arrivano ora - continua Celli - perchè è arrivato il momento di un rinnovamento: è necessario affidare il partito socialista ad una nuova classe dirigenziale. Si rende ora necessario, secondo Celli, l'avvio delle procedure perchè entro febbraio 2015 venga organizzato un congresso straordinario che permetta al partito socialista di adottare gli opportuni orientamenti politici

Di seguito la lettera di dimissioni consegnata da Celli:

"Cari Compagni,
con la presente sono a rassegnare le mie dimissioni irrevocabili dall’incarico di Segretario Politico del Partito Socialista, che mi è stato conferito al termine del Congresso Generale svoltosi il 19-20-21 aprile 2013.
E’ una decisione difficile e dolorosa che però ho ben ponderato.
Premetto sin da subito che sulla mia iniziativa non ha inciso la vicenda del video diffuso da un sito di informazione on-line e ripreso da altre testate giornalistiche locali. Sono infatti certo di non aver compiuto alcuna violazione di legge con il mio comportamento e in tal senso non ho esitato a depositare immediatamente – insieme ai compagni Alessandro De Biagi e Alessandro Mancini – un esposto all’Autorità Giudiziaria della Repubblica di San Marino per accertare eventuali profili di responsabilità penale in relazione al contenuto del video stesso.
Ho scelto di sottopormi autonomamente alla verifica della Magistratura – verso la quale ribadisco assoluto rispetto ed incondizionata fiducia – perché non ho veramente nulla da temere o da nascondere. Voglio che emerga tutta la verità e soltanto la verità. Tuttavia, il mio amore per il Partito Socialista è troppo grande per consentire di farlo attaccare ingiustamente e strumentalmente da avversari politici (e non solo) – esterni e purtroppo anche interni al Partito – sulla base di una vicenda che è evidentemente il frutto di un’azione di sciacallaggio politico e personale, congegnata scientificamente con il metodo utilizzato in maniera abituale dai vecchi manovratori che, orfani del potere, ora cercano di alimentare la confusione e di distogliere l’attenzione da altre questioni ben più rilevanti.
Vi confido che già da alcuni mesi stavo valutando la possibilità di compiere questa scelta.
Ho riflettuto a lungo ed ora sono convinto che i tempi siano maturi.
Non si può più tergiversare: è il momento di avviare un fase politica nuova in cui il Partito Socialista potrà giocare un ruolo importante se nel prossimo futuro riuscirà a prendere alcune decisioni di fondo che desidero spiegare sinteticamente in questa lettera. Al primo posto colloco il rinnovamento.
Non ci si può più nascondere dietro al cosiddetto “giusto mix tra gioventù ed esperienza”. Bisogna avere il coraggio di affidare definitivamente la guida del Partito Socialista ad una nuova classe dirigente che sia realmente nelle condizioni di rappresentare una netta discontinuità rispetto al passato e che si smarchi completamente dalla squallida lotta tra bande che negli ultimi tempi sta massacrando il Paese. Le mie dimissioni si pongono proprio su questa lunghezza d’onda: desidero aprire un varco affinché venga occupato dalle tante persone – presenti nel nostro Partito – competenti, preparate e oneste, che non sono disposte a prestare il fianco ad alcuna di tali bande. Sia ben chiaro, personalmente non ritengo di appartenere alla vecchia politica. Ritengo però di essere attualmente nella posizione ideale per promuovere – anche attraverso un mio passo indietro – un vero e sostanziale rinnovamento. E’ ora di passare dalle parole ai fatti.
In secondo luogo si inserisce la prospettiva politica del Partito Socialista.
Credo infatti sia arrivato il momento di confrontarsi seriamente ed apertamente sulla possibilità di allargare il perimetro d’azione della nostra forza politica. A mio parere è opportuno iniziare a valutare concretamente l’ipotesi di attivare nuove forme di collaborazione all’interno dell’area liberale, democratica e socialista.
Alla luce di queste riflessioni, considero indispensabile ed urgente l’avvio delle procedure regolamentari per la celebrazione – entro il mese di febbraio 2015 – di un’assise congressuale straordinaria che permetta al Partito di riorganizzarsi e di adottare gli opportuni orientamenti politici.
In conclusione, mi sia concessa una brevissima analisi politica sulla situazione contingente. Al di là delle battaglie politiche e delle lotte di potere, infatti, c’è un Paese stremato dalla crisi. Servono risposte tangibili e tempestive. Sono necessarie scelte complicate ed impopolari. Bisogna ricostruire San Marino dalle fondamenta attraverso un progetto imperniato su una forte spinta innovatrice in campo economico, sociale, culturale ed istituzionale. In questa ottica, la cosa più importante – dal mio punto di vista – è ritrovare l’unita di intenti e lo spirito di coesione necessari ad affrontare in modo adeguato le gravissime criticità che attanagliano la nostra Repubblica.
Per queste ragioni, auspico che il Partito Socialista prosegua la propria azione nelle
Istituzioni con il senso di responsabilità mostrato fino ad oggi e rilanci con determinazione la proposta di costituire un Governo di Emergenza, aperto a tutti i partiti e i movimenti politici disponibili. Non è assolutamente il momento di prestare il fianco a disegni perversi che mirano a gettare il Paese nella totale instabilità politica. Dalle sabbie mobili in cui è finito il Paese, si può uscire solo con il contributo di tutti gli attori politici e sociali che, consapevoli della drammaticità della situazione, condividono l’esigenza di dar vita subito ad una fase di pacificazione nazionale.
Cari Compagni,
Vi ringrazio per la stima e la fiducia che mi avete dimostrato in questi anni e Vi saluto fraternamente con il motto che ha contraddistinto in ogni circostanza il mio operato da Segretario del Partito Socialista: “Il Paese prima di ogni altra cosa”
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Il Segretario Politico
Simone Celli

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