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SSD verso il Congresso: il 17 e 18 novembre diventerà partito. La candidatura del Segretario verrà presentata da un gruppo di persone

12 ott 2017
SSD verso il CongressoSSD verso il Congresso: il 17 e 18 novembre diventerà partito
SSD verso il Congresso: il 17 e 18 novembre diventerà partito - Tony Margiotta, sulle sfide future:"nessun sacrificio, i redditi non verranno toccati. Ognuno deve c...
“Più uniti, più forti”. Per il Congresso che sancirà la nascita del partito, il 17 e 18 novembre, SSD recupera lo slogan che ha portato fortuna in Campagna elettorale.
“Ci consolideremo – dice Tony Margiotta– come partito della sinistra sammarinese”.
Nella scelta dei vertici, SSD si focalizza sulla squadra. Al momento non sono state presentate candidature e in una visione unitaria non c'è un accordo sulla figura del Segretario in rappresentanza di una delle tre forze che la compongono.
“Di fatto non esistono più, lavoriamo come un gruppo unico” - spiega Margiotta. “Sulla figura del Segretario e del Presidente discuteremo e ci confronteremo. Importante è che la candidatura verrà presentata da un gruppo di persone”.
Nel frattempo si è aperta la campagna adesioni che si chiuderà la settimana prima del Congresso.
Parte la conquista agli ex compagni? “Vengono da soli”, risponde senza giri di parole Marina Lazzarini. C'è comunque la volontà al confronto con gli altri partiti della sinistra.
Con il Psd, alla luce del rinnovamento, il dialogo è possibile. “La spaccatura, ricorda Morganti – non è nata da personalismi. Noi volevamo conquistare la Bastiglia. Loro dare potere al re.” Indispensabile sarà la condivisione del percorso e dei principi di Ssd.
Le linee politiche – indicate dopo l'assemblea programmatica – tornano con forza e faranno parte delle tesi del Congresso. Riguardano diritti civili, pace fra i popoli, economia sostenibile, ambiente.
Sul sistema bancario la sfida è ancora aperta. “Si vede luce in fondo al tunnel” - afferma Giuseppe Morganti, ma guardando oltre la stretta contingenza, dopo il percorso di trasparenza “occorre capire come si determinerà lo sviluppo con l'abbandono del vecchio sistema e come verranno affrontati i problemi di bilancio. Se questo si riassume in una cifra – continua – dobbiamo decidere dove andare a prenderla”. Si guarda a spending review, aumento della base imponibile, maggiori entrate fiscali. “Da affrontare anche le riforme legate all'Isee, per capire quanto ognuno di noi potrà contribuire”, continua Margiotta. C'è anche il tema del debito estero. “Scelte che andranno condivise con altre forze politiche”.
Si chiederanno sacrifici ai cittadini? Margiotta rassicura: “i redditi non verranno toccati. Cercheremo di portare avanti politiche eque. Ognuno deve contribuire per quello che può”.

MF

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