Dal confronto sulle strategie e le nuove dinamiche economiche si passa alla fase di concretizzazione, alla realizzazione cioè dei piani ideati da esponenti delle forze politiche, delle categorie economiche e sociali. In preparazione il testo di legge che dovrà fissare i punti cardine del nuovo volto economico del Titano. Difficile comprendere tutto in un unico articolato, si renderà necessario un ordine del giorno ed un documento di integrazione, insieme ad un progetto graduale di trasformazione. L'intento è quello di affiancare ad una politica di rigore anche una logica di sviluppo. Non solo tagli e a sacrifici, ma strategie che rendano appetibile il Titano per gli investitori stranieri pensando soprattutto a quell'imprenditoria che già opera sul territorio e che dopo aver affrontato un momento delicato e difficile come quello attuale, deve poter guardare con maggior fiducia al futuro. L'equazione non sarà facile, considerate le scarse disponibilità di bilancio e la necessità invece dello Stato di recuperare risorse per far quadrare i conti. Per lo sviluppo si punterà sull'impresa in generale con particolare riferimento agli asset tradizionali della Repubblica, come turismo e commercio. Per quest'ultimo si profila la caduta del vincolo del 51%, che prevedeva il controllo societario da parte di cittadini sammarinesi, nell'intento di liberalizzare un segmento che può rivelarsi di un certo interesse per brand di prestigio o grandi gruppi. L'adeguamento normativo agli standard internazionali e il livello di trasparenza adottato dal Titano, rende di fatto meno pressante il ricorso a vincoli passati ma riduce anche la discrezionalità da parte del Congresso di Stato.
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