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Il Rimini perde la sua bandiera. Il Capitano Adrian Ricchiuti saluta tutti e corona il suo sogno di giocare in serie A

7 ago 2009
Adrian RicchiutiIl Rimini perde la sua bandiera, Ricchiuti lascia i biancorossi
Il Rimini perde la sua bandiera, Ricchiuti lascia i biancorossi
Il Presidente aveva le idee chiare e sapeva benissimo come spendere i suoi soldi. All’allora d.s Andrea Mangoni disse: “Vai ad Arezzo e non tornare fino a che non hai la firma sul contratto di Ricchiuti”. Quel piccoletto nato nello stesso quartiere del “Pibe De Oro” Diego Armando Maradona, soffiato così alla Lucchese che aveva offerto 800 milioni di lire contro il miliardo e spiccioli, cifra spesa da Vincenzo Bellavista per vestirlo di biancorosso.
Primi mesi difficili. Il gaucho non riuscì ad integrarsi nei meccanismi del tecnico Foscarini.
Con l’arrivo di Leonardo Acori, l’argentino sboccia e diverrà nel giro di pochissimo il punto di riferimento assoluto. Diversi gli attaccanti che grazie ai suoi assist hanno realizzato grappoli di gol che hanno poi loro permesso di salire in massima seria: Floccari, Muslimovic, Jeda, Matri, Vantaggiato. L’asse Bellavista-Acori–Ricchiuti segna l’epoca più brillante dell’intera storia della Rimini calcio. 271 presenze 55 gol: indimenticabile quello realizzato alla Juventus, era il 9 settembre 2006. Importantissimi quelli a Napoli, Torino e ancora la rete della vittoria nel derby a Cesena 12 aprile 2008: 2-1 a pochi secondi dalla fine, il gaucho regala una gioia incontenibile ai suoi tifosi che non vedevano la propria squadra vincere al Manuzzi da 40 anni.
L’inizio della fine della sua straordinaria carriera in Riviera è senza dubbio la morte prematura del Presidente Bellavista vuoto incolmabile, era come un suo secondo padre. La partenza di Acori ha incrinato ulteriormente la sua fiducia nei confronti della nuova società con la quale i rapporti non sono stati idilliaci.
Il resto è storia recente: il grande rifiuto al Brescia gennaio scorso. La retrocessione e successivo attacco personale con una bomba carta scoppiata in piena notte sotto casa. Il no secco al trasferimento al Frosinone ma solo perché Ricchiuti aveva un sogno da realizzare e l’ultimo treno per la serie A da prendere. Ricchiuti a Catania per l’ultimo stralcio della sua carriera poi tornerà a Rimini ormai la sua casa.

Lorenzo Giardi

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