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Ucciso il killer di Berlino, la Germania ringrazia la polizia italiana

24 dic 2016
Nel riquadro Anis Amri
Nel riquadro Anis Amri
Le forze di sicurezza tunisine hanno smantellato ieri una cellula terroristica composta da 3 membri. Lo ha reso noto il ministero dell'Interno di Tunisi precisando che tra gli arrestati c'è anche il nipote del presunto killer di Berlino, Anis Amri, che ha confessato, durante gli interrogatori di polizia, di aver comunicato con lo zio via Telegram al fine di fargli eludere i controlli.

E' stato un normale controllo di identificazione della Polizia a fermare la fuga di Anis Amri, considerato l'autore della strage di Berlino, l'uomo cercato in tutta Europa e ucciso nella notte fra giovedì e ieri in una piazza di Sesto San Giovanni, alle porte di Milano. Il capopattuglia Christian Movio, ferito dal terrorista alla spalla destra, è stato portato in ospedale. Con sè il terrorista aveva infatti la pistola e una scheda telefonica sui cui stanno indagando gli investigatori della Digos per scoprire se in Italia Amri avesse coperture. Scoppia la polemica sulla diffusione delle immagini dei poliziotti e intanto i profili Facebook dei due agenti sono stati oscurati per il rischio di azioni ritorsive.

"Ho ringraziato il presidente del Consiglio italiano e vorrei ribadire la mia riconoscenza alla polizia italiana e a tutte le forze di sicurezza per il grande successo ottenuto e la collaborazione così stretta". Lo ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel dopo l'uccisione del killer di Berlino. "Auguro al poliziotto ferito - ha aggiunto - di guarire in fretta". E ha auspicato che l'Europa "resti unita per battere il terrorismo".

A confermare ufficialmente che l'uomo ucciso è il killer di Berlino è stato il ministro Minniti. Ma in precedenza anche i rilievi fatti dall'antiterrorismo milanese avevano indicato l'identità dell'ucciso: è infatti subito emersa la coincidenza sia dai tratti somatici sia dalla comparazione delle impronte.

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