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L'Intervento del Segretario Valentini al Comitato ministeriale del Consiglio d’Europa

19 mag 2015
Pasquale Valentini
Pasquale Valentini
Il Segretario di Stato agli Affari Esteri, Pasquale Valentini, è intervenuto alla sessione mattutina del Comitato ministeriale del Consiglio d’Europa, in corso in queste ore a Bruxelles.
Le minacce all’Europa di oggi, con l’aumento della violenza terroristica e il perdurare della crisi in Ucraina, sono stati i temi centrali sui quali la platea si è confrontata. Nella Dichiarazione conclusiva gli Stati partecipanti hanno sottoscritto la loro condanna verso ogni forma di terrorismo, che rappresenta una minaccia crescente ai diritti dell’uomo, alla democrazia e allo stato di diritto, in Europa e in tutto il mondo. Hanno altresì convenuto sull’opportunità di intensificare un’azione comune, indispensabile nei confronti di una minaccia che supera i confini fisici degli Stati. A questo scopo, gli strumenti giuridici oggi a disposizione per combattere l’estremismo violento dovranno essere rinforzati ma, soprattutto, al fianco della repressione dovrà affermarsi la prevenzione, convinti che l’educazione alla democrazia e la costruzione di società più inclusive costituiscano gli elementi essenziali per una risposta democratica.
Il Responsabile della Politica estera sammarinese, nel ribadire il pieno sostegno di San Marino al ruolo che il Consiglio d’Europa può svolgere nei confronti delle sfide che minacciano l’Europa, si è soffermato sugli sforzi compiuti dal Paese per elevare il livello di sicurezza democratica. In particolare, Valentini ha accennato alla ratifica dei Trattati internazionali nella lotta al terrorismo e all’adeguamento del sistema sammarinese agli standard europei attraverso il monitoraggio degli organismi di controllo del Consiglio d’Europa.
Piena condivisione infine, da parte di Valentini, per le azioni atte a promuovere il dialogo interculturale e interreligioso, che il Consiglio d’Europa intende rafforzare di concerto con le altre Organizzazioni internazionali e le ONG attive in questo settore. Riappropriandoci della radice delle nostre appartenenze culturali e religiose – ha detto in conclusione il Segretario di Stato – potremo attivare quel “dialogo trasversale” indispensabile per affrontare le sfide del nostro tempo, il cui centro risiede proprio nel rispetto della persona e dei suoi diritti fondamentali.


INTERVENTO DEL SEGRETARIO DI STATO PER GLI AFFARI ESTERI PASQUALE VALENTINI ALLA 125° SESSIONE DEL COMITATO DEI MINISTRI DEL CONSIGLIO D’EUROPA
(BRUXELLES, 19 MAGGIO 2015)


Signor Presidente,
Signor Segretario Generale,
Cari Colleghi,
Signore e Signori,

mi è particolarmente gradito intervenire oggi e rivolgere a tutti Voi un caloroso saluto. Permettetemi di congratularmi con l’attuale Presidente per l’eccellente lavoro svolto dal Belgio durante questo semestre, ponendo l’attenzione su temi di fondamentale importanza come il rafforzamento dei diritti umani e della democrazia, la riforma dell’Organizzazione, il lavoro giovanile e la tolleranza: un compito non facile per le criticità che si sono manifestate in Europa e nel mondo intero.

Desidero ribadire il più convinto sostegno di San Marino al ruolo che il Consiglio d’Europa può svolgere e, in particolare, ritengo indispensabile soffermarmi su quelle che il Segretario Generale nel suo Rapporto ha indicato come le due grandi minacce che incombono sull’Europa in questo momento: l’aumento della violenza terroristica e il perdurare della crisi in Ucraina. E, ancor di più, sulla soluzione indicata, che consiste nell’elevare il livello di sicurezza democratica, intervenendo prioritariamente in due settori: sui sistemi giudiziari, colmandone le lacune e rafforzandone l’indipendenza, e sui mezzi di comunicazione e di informazione, favorendone e tutelandone la libertà.


Signor Presidente,

la Repubblica di San Marino nei mesi scorsi ha compiuto un notevole sforzo per uniformarsi ai più recenti standard in materia di lotta al terrorismo, ratificando 12 strumenti internazionali per la lotta al terrorismo adottati da ONU, ICAO, IMO ed AIEA e recependo nell’ordinamento nazionale le loro disposizioni. Il nostro lavoro non è ancora terminato e stiamo continuando ad esaminare la nostra normativa interna per uniformarci totalmente agli standard internazionali: è ora allo studio la ratifica della Convenzione europea sulla prevenzione del terrorismo ed assicuro che verrà data la massima attenzione al suo Protocollo Addizionale che viene oggi adottato.

Vorrei esprimere il più sentito ringraziamento al lavoro dei meccanismi di controllo del Consiglio d’Europa, quali Moneyval, Greco, Greta ed ECRI, che hanno contribuito fortemente al progressivo adeguamento del sistema sammarinese agli standard europei.

Signor Presidente, vorrei inoltre esprimere il mio sostegno ai diversi progetti di decisione presentati sui punti all’ordine del giorno, ribadendo l’importanza del lavoro della Corte europea dei diritti dell’uomo e dell’impegno politico del Consiglio d’Europa per far fronte alle crisi attuali.

Occorre tuttavia domandarci: qual è la condizione affinché la somma di queste azioni sia efficace per garantire la sicurezza democratica, cioè, in altre parole, sia all’altezza della gravità dei problemi che stiamo vivendo?

Papa Francesco nel suo intervento al Consiglio d’Europa del 25 novembre scorso ci ha messo in guardia sulla causa della stanchezza e della fragilità della “vecchia Europa”e quindi sul tarlo che può corrompere anche le nostre democrazie: ci ha ricordato come si stia affermando una falsa concezione di libertà in cui “ciascuno diventa misura di sé stesso e del proprio agire, aprendo la strada dell'affermazione soggettivistica dei diritti, così che al concetto di diritto umano, che ha di per sé valenza universale, si sostituisce l'idea di diritto individualista”.

Penso che noi tutti, in quanto Europei, dovremmo tener conto di queste parole e, andando alla radice delle nostre appartenenze culturali e religiose, attivare quel dialogo trasversale che può essere la linfa vitale del nostro Continente e può consentirci di affrontare le sfide attuali che hanno il loro centro proprio nel rispetto della persona e dei suoi diritti. Pertanto, ritengo che si dovranno dare più risorse e maggiore visibilità a occasioni quali gli Incontri sulla dimensione religiosa, sfruttando appieno le potenzialità della nostra Organizzazione.

In conclusione, Signor Presidente, mentre mi congratulo con Lei per i significativi risultati raggiunti durante il semestre, rivolgo i miei auguri alla Bosnia ed Erzegovina per il suo mandato, assicurandole piena collaborazione da parte del mio Paese.

Grazie.

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