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PDCS: "E' arrivata l'ora della resa"

6 ott 2018
PDCS: "E' arrivata l'ora della resa"
E’ arrivata l’ora della resa. Dopo quasi due anni di governo Adesso.sm, i primi a chiedervelo sono i sammarinesi. Gli unici invece che vi chiedono di restare in sella con le redini ben salde sulle leve del potere, sono quei gruppi economici che da quando vi siete insediati avete non solo difeso, ma aiutato nella realizzazione dei propri progetti finanziati con le tasche dei sammarinesi.
Apprendiamo in questi giorni sui giornali delle dimissioni di due membri della Vigilanza di Banca Centrale, in seguito a un’ordinanza di Tribunale. Sembra inoltre sempre da quanto apparso sulla stampa che anche il Segretario Celli (sempre ben attaccato alla poltrona al riparo dello scudo della propria maggioranza), sia stato citato in tale provvedimento, non escludendosi che lo stesso avesse dei rapporti con i famosi poteri indicati nella prima Ordinanza emessa da parte del Commissario della Legge Morsiani, in cui veniva palesata un’associazione il cui unico interesse era quello di trarre vantaggi personali dai provvedimenti che invece dovevano essere messi in campo per risolvere le difficoltà del sistema finanziario.
Davanti a tutti questi fatti, a cui si assommano la revoca all’unanimità del Direttore di Banca Centrale della settimana precedente, ed i famosi screenshot (tenuti ben nascosti alla cittadinanza dalla coalizione della “trasparenza” Adesso.sm) riportanti, pare, conversazioni tra alcuni Segretari di Stato e certi poteri economici, il governo e la maggioranza continuano a non dare nessuna risposta o giustificazione a quanto avvenuto, ma anzi rispondono con un comunicato surreale attinenti gli equilibri politici dell’opposizione.
La realtà che emerge da tutto questo è che il governo e la maggioranza non hanno mai rappresentato e tutelato i propri cittadini, ma hanno condotto un’azione politica volta a soddisfare prevalentemente interessi particolari e non collettivi. Da una parte, scioperi e proteste messi in campo negli ultimi mesi dalle parti sociali, dagli ordini professionali e dai lavoratori contro le scelte unilaterali di questo governo sono la dimostrazione del malcontento collettivo, dall’altra, i consiglieri e i fedelissimi di adesso.sm vincono i concorsi pubblici oppure trovano una “casa lavorativa”, persiste un alternarsi di nomine, revoche e ancora nomine in organismi chiave, e vengono infine condotte operazioni e manovre finanziare da tempo sotto la lente del Tribunale.
Se la volontà dei partiti di adesso.sm fosse quella di agire nell’interesse del paese allora sarebbero i primi a prendere coscienza di quanto sta accadendo, a prendere le distanze da tutto quello che sta avvenendo, agendo con coraggio, ed anche a rischio di determinare la fine prematura di questa legislatura (e forse dell’esperienza politica di qualcuno). Perché cari consiglieri di adesso.sm, le dimissioni di Celli non basterebbero anche quelli di voi eletti con una manciata di voti e che hanno spinto il bottone al momento giusto hanno pari colpe a devono assumersi le loro responsabilità.
Non siamo solo noi a dirvelo, ma un intero paese!
Davanti a tutto questo la Democrazia Cristiana, ritiene che l’emergenza e la straordinarietà del momento che sta vivendo il paese, debba essere affrontata immediatamente con un nuovo governo e che i cittadini possano tornare presto ad esprimersi al fine di determinare una nuova maggioranza composta da persone capaci, rappresentative ed in grado di interpretare i reali bisogni della nostra società. La Democrazia Cristiana è pronta ad offrire questo contributo.

(comunicato stampa)

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