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A processo la guardia carceraria Mazzocchi per favoreggiamento

3 mar 2015
A processo la guardia carceraria Mazzocchi per favoreggiamentoA processo la guardia carceraria Mazzocchi per favoreggiamento
A processo la guardia carceraria Mazzocchi per favoreggiamento - Non sono mancati i colpi di scena nella prima udienza del processo al gendarme-guardia carceraria Mi...
Non sono mancati i colpi di scena nella prima udienza del processo al gendarme-guardia carceraria Mirco Mazzocchi imputato per favoreggiamento. Secondo l'accusa il militare avrebbe messo a disposizione radio ricetrasmittenti a Claudio Podeschi e Biljana Baruca, tuttora detenuti ai Cappuccini, per comunicare tra loro e all'esterno del carcere, nella serata dello scorso 1 agosto.
Mazzocchi, che all'epoca fu arrestato e trascorse 64 giorni in custodia cautelare, sostiene invece che a Podeschi consegnò solo un caricatore per il rasoio elettrico.
Durante l'udienza sono stati proiettati i filmati delle telecamere interne al carcere nelle quali si nota che l'imputato si avvicina a Podeschi e alla Baruca e secondo l'investigatore della Polizia Civile Paolo Morri, sentito in aula, all'ora di cena del primo agosto consegna furtivamente ad entrambi piccoli oggetti neri che potrebbero essere ricetrasmittenti, compatibili con le Midland G5 che in seguito sono state sequestrate a Mazzocchi nella perquisizione domiciliare. Poco prima delle 22 di quella stessa sera Mazzocchi avvicina nuovamente i due detenuti e poi va in macchina. Per l'accusa avrebbe ritirato le ricetrasmittenti per poi deporle nella sua auto.
In quello stesso arco di tempo, nei walkie talkie utilizzati al London Pub di Città per le comunicazioni tra camerieri e cucina, si sente una conversazione intercettata per sbaglio. Una voce, ha affermato Stefano Bollini – titolare dell'esercizio – è quella, riconoscibile, di Claudio Podeschi, l'altra è di un uomo. La conversazione è molto disturbata ma si capisce che Podeschi parla di un medico e rivendica la sua innocenza.
Bollini all'epoca riferi' tutto ad un cliente poliziotto che fece partire le indagini.
L'udienza si e' chiusa con la testimonianza di Claudio Raschi. Il primo agosto era detenuto e il giorno dopo è potuto uscire per scontare il residuo pena di due anni ai servizi sociali.
In istruttoria Raschi aveva dichiarato di aver visto Mazzocchi passare la ricetrasmittente a Podeschi. Oggi in aula, di fronte alle immagini di quel presunto passaggio dell'oggetto, Raschi, sotto giuramento, ha smentito tutto dichiarando di aver fornito precedentemente una versione diversa perchè si è sentito intimorito dal giudice e dal poliziotto che lo stavano interrogando e gli chiedevano perentoriamente di dire la verità. Di fronte al clamoroso dietrofront il procuratore del fisco Roberto Cesarini ha preannunciato che si riserva di denunciare Raschi per falsa testimonianza.
Dalle immagini proiettate in aula e' emerso un altro dettaglio di non poco conto: la finestra del bagno della cella della Baruca si affaccia sul cortile interno del carcere e virtualmente, in assenza di sorveglianza, la donna avrebbero potuto comunicare con Podeschi.
Non ancora fissata la prossima udienza quando saranno sentiti Rita Morganti, psicologa che segue i detenuti, e due gendarmi-guardie carcerarie, colleghi di Mazzocchi.

Luca Salvatori

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