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Processo Mazzini: durissimo attacco dell'Avvocatura dello Stato agli imputati che hanno ricoperto ruoli pubblici

19 ott 2015
Processo Mazzini
Processo Mazzini
Durissimo il primo intervento dell'Avvocatura dello Stato, che rappresenta l'Eccellentissima Camera, quindi lo Stato, nel chiedere la costituzione di parte civile. L'Eccellentissima Camera, hanno spiegato le rappresentanti dell'Avvocatura, ritiene di aver subìto ingentissimi danni dall'associazione a delinquere che offende l'ordine pubblico: dall'attività istruttoria emergono fatti, hanno detto, che hanno compromesso libertà fondamentali come il diritto di voto, dunque alterando la genuinità elettorale, la libera iniziativa economica, il regolare svolgimento della pubblica amministrazione.
Ed hanno citato esempi della corruzione, vedi rilascio di licenza per il futuro Credito Sammarinese, l'immobile sede di Banca Centrale, la creazione del duopolio nelle telecomunicazioni. "La politica - sono state le parole degli avvocati - si è distaccata dalla democrazia, e gli interessi di pochi sono stati anteposti agli interessi di molti". Ed hanno definito il riciclaggio un "virus letale che inquina l'economia, i settori bancari e finanziari e qualsiasi attività si ispiri al principio fondamentale della leale concorrenza". Non erano singoli episodi, hanno rincarato, ma l'hanno definita attività sistemica perpetrata tramite i conti correnti risalenti a Mazzini, "alias Giuseppe Roberti" hanno puntualizzato.
La Dc ha puntualizzato di volersi costituire parte civile solo nei confronti di quegli imputati membri o ex membri della Dc e che hanno ricoperto incarichi pubblici tramite Pdcs, ossia Claudio Podeschi, Pier Marino Menicucci, Pier Marino Mularoni, Gian Marco Marcucci e Giovanni Lonfernini. La Dc ritiene di avere piena legittimazione a chiedere parte civile perché si ritiene offesa da danni economici e morali da persone che hanno ricevuto lustro politico dalla sua rappresentanza.

Francesca Biliotti

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