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Rimini: tre minorenni portati al Pratello a Bologna, centro prima accoglienza carcere. Maggiorenne resta a Rimini

3 set 2017
I Fermati al comando Cc Rimini
I Fermati al comando Cc Rimini
I tre minorenni, due fratelli marocchini di 15 e 16 anni e un nigeriano di 17, accusati del doppio stupro di Rimini, sono stati portati al centro di prima accoglienza della struttura penitenziaria minorile di via del Pratello a Bologna. Nei loro confronti il procuratore per i minorenni Silvia Marzocchi ha emesso un provvedimento di fermo e i tre rimarranno al cpa in attesa della convalida e della decisione di un giudice sull'applicazione di una misura cautelare. I due fratelli K.L e M.L si erano presentati ieri ai carabinieri di una stazione del Pesarese, mentre l'altro giovane è stato rintracciato dalla polizia.

Due dei tre minorenni fermati, non è chiaro quali, negano di aver compiuto atti di natura sessuale ma comunque ammettono di aver tenuto ferma almeno una delle vittime, la donna polacca, e poi di aver partecipato al pestaggio del compagno. Per ora non sono stati fatti atti formali di riconoscimento, né da parte dei turisti polacchi - rientrati ieri in patria - né da parte della prostituta transessuale peruviana. Per il fermo sono stati ritenuti sufficienti gli elementi desumibili dalle immagini, le ammissioni fatte da loro stessi e la ricostruzione del fatto che è sovrapponibile a quanto è stato accertato: per questo motivo non si è ritenuto di procedere ad atti formali di individuazione.

Della banda fa parte anche un congolese di 20 anni, Guerlin Butungu, considerato il capo: su di lui, fermato nella notte, è competente la procura ordinaria di Rimini.
Era armato, aveva un coltello quando alle 2 di notte è sfuggito alla cattura nel centro di Pesaro. Gli uomini dello Sco e della mobile di Rimini e Pesaro lo avevano intercettato in bicicletta all'altezza del parco Miralfiore. Lui si è accorto di essere circondato ma non si è arreso. Ha abbandonato la bicicletta e si è gettato all'interno del parco dove ha fatto perdere le tracce. Ma aveva il cellulare: seguendone le tracce, la polizia ha individuato il luogo in cui si trovava. Nella fuga ha perso anche i documenti. A quel punto non c'erano più dubbi: il ventenne aveva una sola possibilità: salire su un treno.

Valentina Antonioli

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