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15 settembre 2008: il crollo di Lehman Brothers

15 set 2018
L’insegna di Lehman Brothers portata via dalla sede di Londra
L’insegna di Lehman Brothers portata via dalla sede di Londra
Quel lunedì mattina il Wall Street Journal mancò clamorosamente la notizia del decennio, andando in stampa prima di quella fatale una e quarantacinque di notte, quando Lehman Brothers, una delle più grandi banche d'affari di New York, entrò sotto tutela fallimentare. Con il lancio della spugna da parte dell'istituto si aprì una crisi mondiale i cui effetti ancora si sentono.

Il ricordo di quei giorni del 2008, quando la paura per una situazione che precipitava a vista d'occhio, ancora scuote Wall Street, la cui cultura però - ha denunciato il direttore del Fmi Christine Lagarde - stenta comunque a cambiare fra prese di rischio eccessive e innovazione tecnologica che rappresentano le nuove minacce. Eppure quel 15 settembre, il giorno della bancarotta di Lehman Brothers, sembrava essere stato in grado di aver cambiato le carte in tavola: lo spavento è stato talmente grande e le perdite talmente forti che un'inversione di rotta sembrava scontata. Ma le abitudini sono dure a morire a così Wall Street resta un club di soli uomini, dove gli eccessi continuano a farla da padroni.

L'unica certezza è che lavorare in una delle grandi banche non è più l'ambizione della maggioranza: la Silicon Valley più rilassata e aperta attrae più di Wall Street, in quello che è un evidente scontro culturale. Con le immagini ancora impresse dei centinaia di dipendenti con gli scatoloni che escono da Lehman, in molti guardano ora alla prossima crisi, cercando di intravederla prima di essere travolti.

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