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Consiglio: passaggio di consegne alla Segretaria al Territorio

17 apr 2014
Consiglio: passaggio di consegne alla Segretaria al Territorio
Consiglio: passaggio di consegne alla Segretaria al Territorio
Un momento di alta tensione emotiva, quello che ha visto l'avvicendamento alla guida della Segreteria di Stato al Territorio. Matteo Fiorini approfitta della discussione delle sue dimissioni in aula per mettere in evidenza i risultati raggiunti in questo anno e mezzo di governo, ma soprattutto lascia all'aula un messaggio politico forte anche se pronunciato con toni gentili. Fiorini analizza il distacco dell'opinione pubblica dalla politica, l'affermazione di quella che viene definita l'anti politica e ne approfitta per lanciare una sua personale critica ad una politica che negli anni ha accentrato il potere, occupato tutti i gangli. Mette l'accento sul nuovo metodo, necessario per riavvicinare cittadinanza e politica, un metodo che lui ha adottato nella gestione della Segreteria di Stato al Territorio. La responsabilizzazione dei dirigenti pubblici, il coinvolgimento degli uffici della pubblica amministrazione, delle forze politiche, la ricerca del dialogo e della condivisione, la trasparenza e la comunicazione. "Mi dispiace lasciare alcuni progetti a metà - dichiara - sono certo che il mio successore saprà portarli a termine nel migliore dei modi". Un lungo e sentito applauso saluta il suo messaggio e subito dopo si aprono gli interventi di tanti che con toni diversi intendono portare il loro contributo ad un intenso momento politico. Per il Governo parla il Segretario agli Esteri, Pasquale Valentini, che trattiene la commozione e testimonia come il metodo della condivisione abbia caratterizzato sempre la sua azione all'interno del Congresso di Stato. Una riflessione, la sua - ha detto - che deve spingerci ad un impegno profondo per affermare quel cambiamento". Parole di apprezzamento alle quali si sono uniti tutti i consiglieri intervenuti, che hanno approfittato per qualche opinione di carattere politico, come il Segretario dei Socialisti, Simone Celli, che auspica un salto di qualità nell'azione del Governo e mette in evidenza le difficoltà che le dimissioni di Fiorini avevano aperto nella maggioranza prima di arrivare alla scelta di quello che definisce "un mini rimpasto delle deleghe di Governo", o Giovanni Lonfernini, dell'UPR, che oltre alle luci evidenzia le ombre, come i ritardi e i costi dei lavori pubblici e la situazione di stallo delle Telecomunicazioni. O ancora Francesca Michelotti, di Sinistra Unita, che sottolinea come il territorio , in questi anni, sia stato schiacciati da un intreccio di interessi, e Roberto Ciavatta di Rete, che conoscendo la statura morale di Fiorini si sarebbe aspettato di più, " se non l'ha fatto - aggiunge - è perché le pressioni sono state tante". 27 gli intervenuti, difficile riassumerei tutti. Vanno sottolineate però le parole affettuose del Coordinatore di Alleanza Popolare, Nicola Renzi, che ringrazia il Collega di partito per la capacità di affermare valori importanti, come il lavoro di gruppo, la condivisione la trasparenza, il rispetti delle regole. "Questo - dichiara Renzi - è un nuovo inizio". Poi una precisazione politica, da parte di Renzi, sulla decisione di rivedere le deleghe di quella Segreteria e di creare la competenza sulla cooperazione economica internazionale: "La nuova delega - ha detto - altro non è che il tentativo di mettere in campo tutte le risorse per il raggiungimento degli obiettivi che come governo ci siamo prefissati e per raggiungere i risultati migliori. Non si tratta - ha aggiunti - di scavalcare nessuno, ma di fare un gioco di squadra leale e sincero, nell'interesse del paese".
E poco dopo Antonella Mularoni ha prestato giuramento e assunto, ufficialmente, la guida della Segreteria di Stato al Territorio, Ambiente e Agricoltura.
I lavori proseguono con l'esame degli ordini del giorno previsti in agenda. Dapprima con la rimessa in votazione del documento presentato da Rete per bloccare i finanziamenti dello Stato alla Fondazione “Meeting per l'Amicizia tra i popoli”, che nel pomeriggio aveva registrato un pareggio: 26 voti a favore, 26 contrari e 2 astenuti. Poi, fra gli ordini del giorno in citazione, quello che propone l'istituzione di una Commissione d'inchiesta sulla vicenda che ha attraversato la Cassa di Risparmio. Commissione che, stando alle indiscrezioni, dovrebbe raccogliere sufficienti voti da essere accolta, quindi l'appoggio anche di forze di maggioranza e non solo dei proponenti, cioè Rete, Civico 10 e Sinistra Unita.

Sergio Barducci

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