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Via le logge segrete dal Titano

28 mag 2015
Via le logge segrete dal Titano
Via le logge segrete dal Titano
Non raccoglie l'unanimità dell'Aula la legge che vieta l'appartenenza ad associazioni segrete, accolta dal Consiglio con 43 si 6 no e 1 astenuto. Sono associazioni segrete, precisa il testo, quelle che occultando la loro esistenza e svolgono attività diretta a interferire sulle funzioni degli organi istituzionali per favorire i loro associati o interessi di parte. L'appartenenza costituisce violazione del giuramento di fedeltà alla Repubblica o comunque impedimento nello svolgere le proprie funzioni. La pena prevista è la decadenza immediata dagli incarichi ricoperti. Si deve presentare, sotto la propria responsabilità civile e penale, dichiarazione che stabilisce la non appartenenza né attuale né pregressa ad associazioni segrete. Se falsa verrà perseguita penalmente. Tutta l'Aula, seppur con sfumature diverse, dice si all'Istanza d'arengo che chiede di porre in essere tutti gli atti necessari per sottoscrivere con gli Stati Uniti d'America gli accordi convenzionali necessari a superare i problemi di doppia imposizione fiscale per i cittadini sammarinesi-statunitensi residenti a San Marino e per ristabilire il rispetto dei principi di equità nel trattamento fiscale e contributivo. Il Consiglio ritrova la quasi unanimità con la legge che istituisce l'amministrazione di sostegno. 31 si un solo no e 2 astenuti per il provvedimento che è arrivato in Aula con una relazione unica e che ha visto il contributo, nella stesura definitiva, di tutte le forze politiche. L'avvio di questa ultima giornata di lavori del Consiglio Grande e Generale era stato invece piuttosto polemico. La Reggenza ha messo al voto gli ordini del giorno presentati da Sinistra Unita e dal partito socialista – e sottoscritti da tutti i gruppi consiliari ad eccezione di Rete – che chiedevano la sostituzione dei consiglieri indipendenti Federico Pedini Amati e Luca Lazzari negli organismi in cui erano stati designati dai gruppi originari di appartenenza. Un ordine del giorno improprio, per Pedini Amati. Il Consiglio non può interpretare le leggi, ha detto. Non starò buono, assicura. Replica il socialista Alessandro Macini ricordando che nella Commissione antimafia Pedini Amati rappresenta solo se stesso e che già nel 97, con un ordine del giorno identico, il Consiglio assunse la stessa deliberazione. Rete spiega di non avere sottoscritto il testo perchè questo modo di affrontare il problema crea grande imbarazzo, soprattutto alla Reggenza. Alla fine si votano i due ordini del giorno. Il primo, presentato congiuntamente dalle due forze di minoranza, per la presa d’atto delle designazioni di nuovi membri in seno alle specifiche Commissioni, viene accolto con 46 voti favorevoli, 6 astenuti e nessun contrario. Il testo, in sintesi, prevede che nella prossima sessione consiliare sia inserito un comma apposito per la presa d'atto delle designazioni di nuovi membri del gruppo socialista e di quello di Sinistra Unita. Approvato a maggioranza, con voto palese, il secondo, sottoscritto da tutte le forze politiche- al di fuori di Rete e dei consiglieri indipendenti- che impegna il Consiglio grande e generale a presentare nella prossima sessione un progetto di legge che “declini le norme richiamate nell'ordine del giorno”.

Sonia Tura

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