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Svezia-San Marino: un tris che non fa male

4 set 2015
Svezia-San Marino: un tris che non fa male.Svezia-San Marino: un tris che non fa male
Svezia-San Marino: un tris che non fa male - Nata sotto la cattiva stella delle tante assenze forzate, l'impari sfida dell'Under 21 sammarinese a...
Nata sotto la cattiva stella delle tante assenze forzate, l'impari sfida dell'Under 21 sammarinese alla Svezia campione d'Europa – alla prima davanti al suo pubblico dalla notte di Praga – si è rivelata essere l'ennesimo acuto di una squadra di uomini, capaci di soffrire e farlo insieme, egregiamente.
Il dettame tattico di Papini era chiaro e preciso: compattezza in mezzo, evitare le imbucate centrali e spingere la Svezia a snaturare la propria attitudine a giocare in verticale costringendoli ad attaccare dalle corsie.
Quella di destra è arata da Zeneli, il cui moto perpetuo costringe D'Addario e Tomassini agli straordinari. Su una sua iniziativa arriva il vantaggio svedese: Olsson – uno dei pochi reduci del gruppo campione d'Europa – è il più lesto a piombarsi sulla sfera e dal dischetto fa secco Manzaroli.
Ti aspetti il crollo verticale e invece i biancazzurrini sfiorano il clamoroso pareggio: Muraccini prova ad entrare nella storia col gol del momentaneo 1-1 che rimarrà un grosso “se” per colpa del montante destro che evita la figuraccia a Cajtoft, poi la Svezia si salva in angolo. Dallo stesso Zafferani controlla di guanto, poi il mancino è impreciso.
Sullo Strandvallen di Sölvesborg si abbatte un grande acquazzone, il biliardo svedese non ne risente e gli uomini di Ericson sfiorano il raddoppio prima dell'ingresso negli spogliatoi con Gustafson che sfrutta il lavoro di Engvall per calciare a botta sicura: Grandoni è nel posto giusto al momento giusto e salva un gol fatto.
La pressione svedese è travolgente anche nella ripresa, dove i biancazzurrini si confermano ben messi in campo e consci del piano tattico di mister Papini, tanto che il raddoppio – a più riprese sventato da un Manzaroli formato gigante – arriva solo al 70', per giunta su palla inattiva: il quindicesimo angolo è quello buono per gli svedesi, che esultano sul terzo tempo di Tankovic.
Prima della fine c'è tempo anche per il tris scandinavo, a firma di Mrabti: bel movimento al limite dell'area e mancino fulminante all'angolino. La Svezia vince, ma non stravince: la pioggia di gol annunciata dai media locali è solo pioggia. Tanta, ma nulla più di acqua.
Ad affiorare – piuttosto – è l'orgoglio e la compattezza di un gruppo che ha dimostrato come lo 0-0 di Haapsalu non sia stato un caso: una squadra a tutti gli effetti, guidata dall'acume tattico di Mirco Papini, ancora una volta perfetto nella lettura della sfida.
Non sarà un risultato da record, ma uscire a testa alta – per quanto in emergenza – dallo stadio dei campioni d'Europa è forse una consacrazione maggiore di un successo con l'Estonia. Cosa che – per inciso – è il prossimo obiettivo.

da Sölvesborg,
Luca Pelliccioni

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