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Mondiali: esplode la gioia verdeoro tra spiaggia e favelas

13 giu 2014
Mondiali: esplode la gioia verdeoro tra spiaggia e favelasMondiali: esplode la gioia verdeoro tra spiaggia e favelas
Mondiali: esplode la gioia verdeoro tra spiaggia e favelas - Il mondiale brasiliano, là dove il calcio è un'istituzione, si respira in ogni anfratto cittadino, d...
Il mondiale brasiliano, là dove il calcio è un'istituzione, si respira in ogni anfratto cittadino, dall'agglomerato turistico che ha letteralmente invaso il paese, specialmente a Rio, a Copacabana, a chi quei posti li conosce fin troppo bene e magari sogna qualcosa di meglio.
Le favelas non sono il lungomare di Rio, la passione però è la medesima.
Ogni locale va andando riempiendosi, ogni piazza si tinge di gialloverde: i Mondiali, per tutti, sono ufficialmente iniziati.
È il momento della festa, perchè il calcio in Brasile è sempre un festa. Anche se l'autogol di Marcelo contribuisce a rendere amaro l'approccio. La rimonta verdeoro è accolta trasversalmente da vera e propria follia collettiva, che non fa distinzioni di portafogli.
È pressochè immediato pensarlo spostandoci nelle favelas, dove le telecamere non arrivano spesso e certo mai in tale quantità. L'occasione è però di quelle irripetibili: l'apertura dei Mondiali di calcio brasiliani, là dove tante carriere sono iniziate: nella povertà di una strada, un pallone di stracci, una porta rimediata.
È qui, sotto un cielo verdeoro, che il calcio – nel paese del calcio – si qualifica nella sua accezione più alta: evasione dalla normalità che tanto normale non è, collante sociale e religione pagana.
Che non si fa mancare l'apoteosi di Neymar e l'esplosione di gioia al definitivo 3-1 di Oscar. Il Mondiale è iniziato, i brasiliani al solito si confermano già vincitori. Almeno parlando di tifo.


LP

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