I tifosi blu grana fanno bene a far festa Non solo per la conquista della finale di Champions ma per il bilancio sportivo che il Barcellona presenta loro. Negli ultimi tre anni, è la seconda volta che i catalani raggiungono la finalissima , tenendo conto che l’anno scorso furono eliminati in semifinale. Gioco, mentalità, spunti individuali, spirito di gruppo. Hanno tutto i ragazzi di Guardiola. Il verdetto del Camp Nou è stato inequivocabile: gli altri chiacchierano, i giocatori blu grana parlano coi piedi. Anzi cantano una melodia soave che alle orecchie di Mourinho, almeno per quest’anno, suona come rumore. Il rumore dei nemici. Non era allo stadio ieri sera il portoghese, per tutta una serie di motivi: perché era squalificato, per sicurezza personale, per non far salire la tensione. A proposito, non è mancata neppure ieri sera per alcuni episodi in campo, per la grande rivalità tra le due contendenti. Da Madrid si continua a sostenere che il Barcellona è protetto; che forse si potrebbe, anzi si dovrebbe assegnare la Coppa ai catalani senza giocare. Il calcio è anche questo. Ma quanto visto nel doppio confronto non ammette repliche. Il Barca ha meritato. Il Real, episodi a parte, ha mostrato insicurezza, quasi paura. Ed è stato tradito dal suo fuoriclasse più rappresentativo, Ronaldo. Non è la prima volta. Nelle sfide importanti, le giocate individuali fanno la differenza. Messi docet.
Piero Arcide
Piero Arcide
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