L’accordo bilaterale tra Anis e Csu non ha più segreti, ma la federazione industria ricorda che è scaturito dal momento che sta attraversando il paese, in tre anni sono saltati 2mila posti di lavoro. Serviva un passo in avanti, un atto di responsabilità quando la politica non se l’assume. E soprattutto – spiegano i segretari Merlini e Felici – entrerà in vigore solo dopo il via libera dei lavoratori, con le assemblee di settembre. “Per salvare il lavoro bisogna fare dei sacrifici e pensiamo che i lavoratori lo comprendano”. In concreto il contratto non ha fatto altro che definire situazioni già presenti nelle aziende. “Pochi sanno che la parte retributiva proseguirà anche dopo la scadenza del contratto”, spiega Merlini, e questa è una novità, così come gli impegni chiesti alla politica: su rappresentatività e stabilizzazione frontalieri. Tra la lotta dura e un rinnovo a costo zero, abbiamo preferito portare a casa questo accorso, che da una parte da maggiore libertà alle aziende, dall’ altra mette dei limiti. Poi un messaggio agli esclusi, Osla e Usc. “Capiamo i mal di pancia, ma noi abbiamo avuto 4 anni di tempo per lavorarci, loro cosa hanno fatto?”
Giovanna Bartolucci
Giovanna Bartolucci
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