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Aperto il confronto sulla crisi. Si profila lo scioglimento del Consiglio

23 ago 2016
I Capitani ReggentiAperto il confronto sulla crisi. Si profila lo scioglimento del Consiglio
Aperto il confronto sulla crisi. Si profila lo scioglimento del Consiglio - La crisi di governo arriva in Aula un mese dopo le dimissioni di Antonella Mularoni e, questa volta...
La crisi di governo arriva in Aula un mese dopo le dimissioni di Antonella Mularoni e, questa volta i tempi della politica si accelerano. 53 le richieste di parola per un confronto destinato a chiudersi domani. Dopodichè è quasi certo lo scioglimento del Consiglio.
La Dc sembra infatti intenzionata a consegnare alla Reggenza le dimissioni di tutto il suo gruppo consiliare, come farà anche, stando a quanto anticipato da Maria Luisa Berti, Noi Sammarinesi. I toni registrati finora, sono tutto sommato pacati come pacato è stato il primo intervento, quello del Segretario al territorio. Da almeno un anno e mezzo, ha ricordato, Alleanza Popolare aveva posto alla maggioranza le sue preoccupazioni e il desiderio di vedere una azione di governo più forte ed efficace. Non rinneghiamo nulla, dice. Le cose buone vanno sottolineate. La critica è per l'incapacità di decidere su molti temi particolarmente importanti in un momento storico in cui non si può vivacchiare. Sappiamo tutti, sottolinea, di essere arrivati al punto terminale: anche da fuori ci si aspetta che certe decisioni vengano assunte. Bisogna andare alle elezioni con un progetto concentrato sui nodi che la Repubblica deve risolvere. Di qui la proposta di Ap di non escludere nessuno.
Nell'ultima fase, conferma il Segretario agli esteri, governo e maggioranza non hanno dimostrato la capacità di tenere il timone della barca. E tra i problemi e le soluzioni diverse Valentini si sofferma sul sistema bancario. Da mesi, ricorda, sembra che la politica non sia in grado di decidere cosa fare. Il nodo, ripete Valentini, si scioglie chiedendo a Banca Centrale di essere l'organismo di garanzia di scelte politiche che vanno fatte dal governo, dalla maggioranza e dal Consiglio. La politica si sofferma soprattutto sulle future alleanze.
Il presidente socialista Paolo Crescentini conferma le convergenze con la Dc, mentre il Segretario all'industria ribadisce il suo no alle grandi coalizioni. Invece di parlare di alleanze, dice il capogruppo di Civico 10, concentriamoci sui problemi del Paese e su come risolverli. Finalmente, commenta Andrea Zafferani, San Marino riesce a liberarsi da questo governo. Alla voce riforme strutturali, elenca, troviamo solo quella fiscale mentre c'è stata una ipertrofia decretizia che ha solo complicato la vita alle imprese. Per il coordinatore di Noi Sammarinesi il motivo della crisi non è la litigiosità. Si litigava anche prima di proteggere gli investimenti per il polo della moda, puntualizza Maria Luisa Berti. Sul fronte opposto il coordinatore dell'Upr che promuove l'intervento della Mularoni. Di fronte alle emergenze del Paese, dice Nicola Selva, andare avanti così poteva essere peggio. Andrea Belluzzi del Psd invita a superare gli steccati delle architetture politiche. L'urgenza e l'importanza dei temi, sottolinea, hanno bisogno di qualcosa di nuovo. Dalle emergenze del Paese, ricorda Simone Celli di Labdem, nasce la proposta di grande coalizione, una proposta ?sottolinea - che ormai di fatto è storia. La Dc vuole una coalizione di cui abbia la golden share, un monocolore arricchito da alcuni satelliti. Questa posizione, conclude, deve essere valutata attentamente da chi lavora per una unità a sinistra.


Sonia Tura

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