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Gli atti della Commissione passano nelle mani della magistratura

19 set 2012
Gli atti della Commissione passano nelle mani della magistraturaGli atti della Commissione passano nelle mani della magistratura
Gli atti della Commissione passano nelle mani della magistratura - Il Consiglio vota un ordine del giorno che conferma la gravità delle connessioni e stabilisce di pro...
Il dibattito si chiude con un ordine del giorno condiviso da tutti i gruppi, cosa che ha richiesto circa un’ora di sospensione dei lavori, ma non da tutti i consiglieri. La votazione - segreta - fa registrare
43 voti a favore, 11 contrari e 1 astenuto. L’Aula sancisce la trasmissione di tutti gli atti della Commissione antimafia alla Magistratura, chiede di completare il quadro delle responsabilità politiche e di intensificare l’affrancamento della politica e dell’amministrazione dello Stato dai comportamenti che possono favorire fenomeni di corruzione. Anche gli ultimi interventi confermano le divisioni in Aula, tra chi promuove in toto il lavoro della Commissione e chi invece critica il mancato diritto alla difesa per gli accusati. “Abbiamo scelto di citare tutti i nomi politici, nessuno escluso, che sarebbero emersi a qualsiasi titolo. Non è una dichiarazione di colpevolezza”. Con una brevissima dichiarazione la Commissione, per voce della sua Presidente, interviene in chiusura di dibattito. La sintesi è racchiusa nelle conclusioni. Dispiace che a fronte di una relazione che mette alla luce un sistema distorto, che si è radicato nel nostro Paese, dice Anna Maria Muccioli, si sia scatenato un clima da caccia alle streghe anziché una riflessione. Francesca Michelotti denuncia il tentativo di annacquare tutto, definendolo una vigliaccheria. Non è una sentenza, sottolinea. Non condanna Gatti e Stolfi all’ergastolo, semplicemente li sconsiglia alla politica. Ci sono, ricorda, 100 milioni di euro attribuiti a Gatti su cui Podeschi chiese a Scaramella di indagare. Chi è il bugiardo? Nel procedimento di liquidazione coatta di una Fondazione, afferma, il Consiglio dei XII ha potuto vedere l’elenco dei versamenti pari a più di un milione di euro illegalmente effettuati su quel conto in favore di Claudio Podeschi anche mentre era Segretario di Stato. Non possiamo, conclude, chiudere gli occhi un'altra volta. Per Paride Andreoli, invece, si sono voluti colpire 5 consiglieri del Psrs che non hanno alcuna implicazione con la vicenda. Sono dispiaciuto, afferma, perché così avete sminuito il lavoro della commissione. Non è una indagine giudiziaria, interviene Valeria Ciavatta. Se vogliamo davvero lottare contro la corruzione vanno fissate le incompatibilità quelle, ricorda, che la politica ha bocciato in quest’Aula nella riforma della Pa. Un anno fa, conclude, ho chiesto se su Moreno Benedettini ci fossero procedimenti in corso in Tribunale. Nessuno. Oggi ho chiesto all’Iss, al capo del personale e al tribunale di intervenire. A Catanzaro, ricorda, l’indagine è stata chiusa. Qui si deve ancora lavorare. Per il capogruppo del Psd questo non può essere il processo alla Commissione antimafia. Se davvero gli elementi che evidenzia dovessero essere verificati con oggettività, afferma, ogni forza politica si dissocerebbe perché non Cesare ma la moglie di Cesare deve essere al di sopra di ogni sospetto. Il Psd è un partito serio, sottolinea. Sapremo dare le risposte giuste, conclude, ma le vogliamo dare noi e invitiamo a farlo anche le altre forze politiche. Per Pasquale Valentini l’errore più grave è quello di usare la commissione antimafia e le sue conclusioni per i propri interessi. Dai fatti emergono responsabilità politiche, commenta, ma sarebbe un uso improprio volerle identificare solo in alcuni nomi e farlo senza usare tutti gli aspetti che un processo esige. Questo elemento ha tolto autorevolezza. L’ultima sessione della legislatura si chiude con il saluto della Reggenza che dice: abbiamo sempre cercato di operare con spirito di servizio e rispettando il ruolo di garanti delle istituzioni. Speriamo, conclude, che la prossima campagna elettorale termini in un clima sereno. La classe politica dovrà effettuare scelte anche impopolari, ricorda la Reggenza, ma conservando grande senso di equità verso quelle fasce di popolazione che maggiormente risentono della crisi.

Sonia Tura

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