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In Consiglio il dibattito su operazione GDF

27 apr 2016
ConsiglioIn Consiglio il dibattito su operazione GDF
In Consiglio il dibattito su operazione GDF - In Consiglio arriva l'atteso dibattito sull'operazione della Guardia di Finanza. Non tutti in Aula s...
Il comunicato congiunto sul “disgelo” delle relazioni bilaterali dopo l'Operazione della Guardia di Finanza, rasserena davvero gli animi? I Segretari Capicchioni e Valentini parlano al passato quando si riferiscono a “fiducia che sembrava tradita”, perché quella fiducia – sottolineano - è stata riconfermata dalla risposta di governo e amministrazione italiana. Si collabora, dunque, non solo per gestire la fase attuale ma anche per evitare in futuro altri contenziosi. “Si apre un nuovo corso di relazioni, bilaterale e internazionale”, dice Valentini, che però non si accontenta: “non ci basta - afferma - non essere un problema per l'Italia, vogliamo diventare un'opportunità”.
Rimangono però i danni d'immagine ed economici. Chi li paga? Chiede Noi Sammarinesi. Massimo Cenci invita a non temere di danneggiare i rapporti col vicino, a meno di non ricevere risposte estremamente convincenti. E le ultime non rassicurano tutti, neppure in maggioranza. Gian Franco Terenzi, ad esempio, non si sente tranquillo. Siamo certi che gli attacchi siano finiti? chiede. “Inutile dire che i rapporti stanno tornando buoni, devono essere sempre positivi”, rimarca Marco Podeschi. “Il problema – dice - è capire quando è necessario elevare i toni in termini politici. Il tavolo tecnico viene dopo.” Rimane dunque la critica alla politica estera, ma anche la richiesta bipartisan di accordi chiari e definiti con l'Italia. Critiche al Governo arrivano anche da Ap. Doveva essere più forte, è l'appunto. Arriva anche la richiesta bipartisan di accordi chiari e definiti con l'Italia.
“Se avremo risposte concrete di fattiva collaborazione – dice Nicola Renzi - allora potremo lasciarci alle spalle questa pagina buia e rilanciare i rapporti”. Arriva da più parti anche la richiesta di ricorrere all'Ocse, perché entrambi i paesi giocano alle stesse regole internazionali ed è quindi quello l'ambito dove fare valere le ragioni sammarinesi. “Riempiamo di contenuti i messaggi di rassicurazione rilanciando la nostra capacità di controllo e rispetto delle leggi”, invita Elena Tonnini, che chiede al paese di non subire ma di diventare lui stesso il percorso di trasparenza. Solo così saremo inattaccabili. Infine la critica, forte, sulla mancata assistenza ai concittadini colpiti dalla richiesta delle Fiamme Gialle. Arriva da più parti, sia di maggioranza che di opposizione.

MF

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