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Consiglio: istanze 'previdenziali' respinte ora tocca a Sviluppo

22 mag 2017
Il Segretario ZafferaniConsiglio: istanze 'previdenziali' respinte ora tocca a Sviluppo
Consiglio: istanze 'previdenziali' respinte ora tocca a Sviluppo - Presentati pdl da maggioranza e Dc
Il Consiglio riparte dalle istanze d'arengo sulle pensioni. Sono in tutto cinque e vengono bocciate in blocco. Maggioranza e Governo spiegano infatti che nel programma è prevista la riforma pensionistica. Si rinvia quindi il tutto alla cornice più ampia della riorganizzazione del sistema. Orientamento condiviso da parte dell'opposizione.
Si apre il dibattito sul progetto di legge sullo sviluppo. All'ordine del Giorno ci solo quello del Governo e il progetto a firma dc.
Il Segretario Zafferani presenta il suo lavoro e mette l'accento su quattro punti in particolare: dare alle imprese la possibilità di assumere la persona che si ritiene più idonea, definendo un quadro di incentivi e disincentivi che favoriscano l'assunzione di lavoratori residenti e di categorie "deboli"; sviluppo di un piano di incentivazione fiscale e contributiva per le imprese già esistenti, legata alla messa in campo di comportamenti virtuosi; creazione di una forma di residenza senza costi per il welfare pubblico dedicata ai piccoli investitori che aprono una impresa a San Marino e occupano lavoratori residenti in territorio; rafforzare gli incentivi al part-time imprenditoriale.
Troviamo anche la parificazione delle condizioni normative fra tutti i lavoratori, iscritti e non iscritti alle liste: che significa la possibilità anche per i non residenti di essere assunti a tempo indeterminato o vedersi trasformare il contratto a tempo indeterminato dopo 18 mesi di lavoro presso la stessa impresa, come previsto per i lavoratori sammarinesi o residenti. Tema posto a più riprese negli anni da varie organizzazioni sindacali – sottolinea Zafferani - e che necessita di essere sancito in una legge dello Stato. L'entrata in vigore di questa disposizione è subordinata alla ratifica di apposita intesa con il Paese di residenza, che preveda anche le regole per il trattamento economico e normativo dei periodi di disoccupazione. È evidente infatti che se parificazione deve essere, lo deve essere a tutti i livelli. Si tratta di un testo con una ventina di articoli. L'augurio è che i passaggi prima della seconda lettura possano introdurre nuovi elementi per lo sviluppo.
Ribadito l'impegno della Segreteria al confronto con organizzazioni sindacali, associazioni di categoria e opposizioni per migliorare il testo.
E' il turno della Dc. Nel presentare il progetto di legge Marco Gatti spiega che sarebbe sbagliato, in un questa fase di recessione economica, abrogare o sostituire le norme introdotte in questi ultimi anni. Prevede quindi in alcuni casi aggiustamenti senza cambiarne la filosofia. Si riconosce ad esempio a chi rileva imprese esistenti con un minimo di 20 dipendenti gli stessi benefici di chi apre ex novo.
Sulla smac card: nella transazione elettronica in cui è possibile verificare sul portale, non sarà obbligatorio emettere scontrino. Nel progetto Dc vengono inoltre normati due tipi di permesso di soggiorno, per investitori e imprenditori che potranno portare alla residenza fiscale. Per agevolare le start up e piccole imprese, si garantiscono benefici non dopo l'assunzione di tre dipendenti, ma uno nei primi sei mesi e l'altro entro i 18 mesi successivi. Per tutelare i risparmiatori dalle frodi e truffe finanziarie, si prevede inoltre l'istituzione di un apposito fondo come richiede, tra l'altro, un'apposita istanza d'arengo.
Il pdl del Governo entra nel mirino del Ps per un eccessivo rimando a decreti. Ragione per cui – ricorda Mancini - nel 2013 forze di opposizione che oggi compongono la maggioranza presentarono al collegio dei garanti un ricorso per incostituzionalità. Lo firmò anche Zafferani che viene invitato a rivedere fra prima e seconda lettura l'impianto legislativo in profondità perché “non si possono affrontare con un' unica legge tanti argomenti”.
Anche Rete richiama alla chiarezza e semplicità delle norme. Una delle ragioni – dice Elena Tonnini - che impediscono agli imprenditori di venire a San Marino. “La legge in questione non è un testo unico, ma rimanda ad un elenco infinito di leggi e decreti”. Altro aspetto da considerare, per Rete, è la fine della discrezionalità del Congresso di Stato. Torna la critica al metodo.
Francesco Mussoni punta il dito contro la mancata concertazione e l'assenza di condivisione con associazioni di categoria e sindacati. Ci sono modifiche interessanti – ammette – ma non è una riforma del lavoro bensì una serie di interventi spot che ricalcano le norme esistenti. Nessuna rivoluzione copernicana – dice Mussoni che invita ad affrontare il tema dell'efficienza pubblica. 
Per Luca Santolini molte critiche sono preventive e strumentali o frutto di un approccio sbagliato al confronto. Non è una legge da buttare, ci si può lavorare e spera si faccia in maniera costruttiva. Ricorda che nel testo trovano risposte richieste da tempo inascoltate.
Nicola Selva dà atto al Segretario di essersi messo in gioco su temi difficili dimostrando la volontà del Governo di farsi carico dei veri problemi del paese. “La maggioranza non vuole procedere a testa bassa ma con il Governo – dice Lorenzo Lonfernini – ha il dovere di ascoltare tutte le parti per arrivare ad una condivisione ampia”.
“No a pregiudizi e pregiudiziali – continua Eva Guidi - ma un amplissimo confronto con opposizioni e parti sociali”. Condivisione che – invita SSD – dovrà avvenire anche sul pdl proposto dalla Dc.

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