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Noi Sammarinesi e le alleanze in vista del voto

2 set 2012
San Marino - Noi Sammarinesi e le alleanze in vista del votoNoi Sammarinesi e le alleanze in vista del voto
Noi Sammarinesi e le alleanze in vista del voto - Alla Festa di Noi Sammarinesi, ieri sera, il secondo dibattito politico che, in vista delle elezioni...
Il dialogo avviato da Psd e Upr, accolto tiepidamente dagli esponenti della coalizione a guida Pdcs. Per Luisa Berti, di Noi Sammarinesi, è “tardivo”: andava concretizzato prima, magari riuscendo a portare a casa la riforma tributaria, ma così non è stato. Alberto Selva di Ap non chiude le porte al dialogo e al possibile ampliamento della coalizione, ma occorre tirare una riga e fare chiarezza. La posizione del Pdcs si era già cristallizzata alla festa dell’Amicizia: no ad una lista aggiuntiva in coalizione, ma se si trovano altre formule se ne può discutere. E la formula proposta dal Psd è quella di aprire la sua lista all’Upr: le modalità di collaborazione vanno definite ma secondo il segretario del Psd Gerardo Giovagnoli servono numeri forti e con l’Unione per la Repubblica c’è una significativa condivisione sui temi fondamentali per il paese. Lorenzo Lonfernini dell’Upr ha definito questa fase interlocutoria, lasciando aperta la porta a possibili evoluzioni in un senso o nell’altro. Secondo Ivan Foschi di Sinistra Unita e Andrea Zafferani di Civico 10 si ragiona troppo sulle alleanze e troppo poco sui programmi e i contenuti. In particolare Zafferani ha criticato la legge elettorale che obbliga, di fatto, alle coalizioni e ha sparato contro la “forma partito”, definendola una casta chiusa all’espressione della società. Gli ha risposto Filippo Tamagnini del Pdcs che si è espresso contro l’eccessiva frammentazione, sottolineando il valore dei partiti che storicamente offrono uno spazio di confronto e proposta a chi vuole impegnarsi.

Luca Salvatori

- In relazione al servizio di Smtv relativo al dibattito tenutosi alla Festa di Noi Sammarinesi, Andrea Zafferani, del Movimento Civico 10, precisa di non aver criticato l’attuale legge elettorale: “Ho detto semmai – dichiara Zafferani - che la scelta che il mio movimento si potrebbe dover trovare a fare, cioè andare soli, è controintuitiva rispetto alla legge elettorale, che spinge alle coalizioni. Ma non ho detto che la legge elettorale non va bene”.
Zafferani precisa inoltre di non aver “sparato” contro la "forma partito" e di non averla definita una “casta”. “Il problema – chiarisce Andrea Zafferani - non è la forma ma la sostanza, cioè il fatto di riuscire a presentare progetti chiari e precisi alla popolazione, a costo di perdere voti, e di dare voce alle esigenze dei cittadini, cosa che gli attuali partiti non riescono a fare”

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