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Diritti TV al calcio femminile: vola la petizione

21 lug 2016
Diritti TV al calcio femminile: vola la petizione
Diritti TV al calcio femminile: vola la petizione - Oltre 12 mila le firme raccolte per sensibilizzare e chiedere di riconoscere al movimento femminile...
Il mondo del calcio femminile è sceso in campo, tutto insieme e unito per giocare una partita molto difficile, quella sui diritti TV e lo fa con una petizione lanciata dal sito calciodonne.it con il suo direttore Walter Pettinati, tra i maggiori esperti del movimento in rosa in Italia.
Le squadre di calcio italiane professionistiche e dilettantistiche si dividono ogni stagione i soldi raccolti dalle televisioni. In pratica 1 miliardo di euro. Di questa somma, la legge stabilisce che un 10% venga destinato ai settori giovanili e al calcio dilettantistico, una piccolissima percentuale anche all'Autorità Garante per l'informazione, ma nulla per il movimento femminile. Sono oltre 12 mila le firme raccolte per sostenere questa petizione. Sono scese in campo calciatrici, dirigenti, presidenti, in pratica gli addetti ai lavori, cioè tutte quelle persone che durante la stagione si occupano di calcio femminile. Anche San Marino RTV crede nel movimento in rosa, tanto da promuoverlo attraverso un programma dedicato che racconta anche dei sacrifici che una calciatrici deve affrontare per seguire la propria Passione. Le calciatrici in Italia sono oltre 20 mila, dalla serie A alla serie D, ai quali si aggiungono i settori giovanili. Un movimento che solo in Italia fatica a fare il salto di qualità, ma che deve confrontarsi con le migliori squadre nazionali nelle qualificazioni mondiali e europee. Brescia e Verona rappresenteranno l'Italia nella Champions League affrontando colossi del calcio internazionale. Destinare una somma dei diritti TV rappresenta un investimento per il futuro di un movimento che UEFA e FIFA continua a sostenere e spingere. La petizione lanciata da calciodonne.it su change.org nasce per sensibilizzare e chiedere al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al presidente del Consiglio Matteo Renzi e ministro Maria Elena Boschi, al presidente del CONI Giovanni Malagò di riconoscere al movimento femminile l'1% dei proventi lordi dei diritti televisivi e permettere di costituire una lega propria facente capo direttamente alla FIGC.

Elia Gorini

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